Una grande difficoltà che, nel mio lavoro da doula, sento raccontare dalle donne riguarda la presa in carico del ruolo del papà da parte del proprio compagno.
Ci si lamenta di come gli uomini non si informino, non si lascino coinvolgere durante la gravidanza dai corsi, incontri, letture su quello che sta succedendo e che arriverà, e che poi una volta arrivato il bebè il tempo da dedicare alla famiglia sia molto limitato. Il tempo che le donne dedicano alla famiglia è anche un tempo mentale di incastri e pianificazione, tra cura, intrattenimento, gestione domestica e in molti casi -presto o tardi- del proprio lavoro.
Rispetto al tempo dei papà della generazione precedente ora molti più uomini hanno apertamente desiderio di far parte anche della cura dei figli,
e non solo di contribuire alla sfera economica del menage familiare. Eppure è ancora limitata la partecipazione maschile agli incontri di informazione su gravidanza e genitorialità. L’essere meno coinvolti in questi aspetti teorici di preparazione a ciò che sta avvenendo, è forse legato al fatto che la gravidanza e la genitorialità sono sentite come (ancora…ancora!?) una questione prevalentemente femminile.
Quello che succede nella pancia della donna è causa di un incontro tra un maschile e un femminile, e poi sì, avviene nella donna ma anche grazie a un uomo. Non è una questione -solo- femminile. Anche il maschile da il suo contributo, così come nel concepimento anche nelle fasi successive.
L’uomo ha bisogno di tempo:
di concedersi tempo, di prendersi tempo, che gli venga concesso tempo
- Concedersi tempo di seguire qualche incontro, con o senza la propria compagna, di leggere qualche libro, di informarsi ed aggiornarsi. Probabilmente non è il proprio ambito di conoscenza, e non c’è proprio nulla di male (anzi!) a volersi informare. Ci si sta per prendere cura -o lo si sta già facendo- di un altro essere umano, non è una questione banale.
- Prendersi il tempo per focalizzare il cambiamento che sta avvenendo o che è avvenuto. E’ un grande passaggio. Di solito vengono concessi almeno 9 mesi in cui crescere insieme alla pancia. Poi anche dopo è necessario del tempo per capire esattamente chi si è, come comportarsi e cosa fare.
Magari parlare con altri papà è un buono spunto. - Che gli venga concesso tempo, il tempo di esserci. Che il lavoro sia strutturato in modo da poter fare la propria parte, non solo in senso economico, ma anche come presenza di cura e accudimento. Qui aprirei un capitolo a parte, e magari presto o tardi lo farò.
Papa’, tocca anche a voi, fatevi avanti e prendetevi il vostro tempo per essere padri (nuovi)
♥ UNA VOLTA AL MESE C’E’ IL SALOTTINO DEI PAPA’ ♥
Per tutti i papà: che siano futuri, neo o già rodati papà!
Un salotto di discussione, confronto, e amicizia, dedicato agli uomini.
Per capire cosa ci si aspetta e cosa succede, quali strumenti servirebbero e quali sono stati utili. Per vivere la paternità e condividere i saperi
IL PROSSIMO INCONTRO E’ LUNEDi’ 29 GENNAIO, dalle 19 alle 20.30, al Salottino
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