Il mio amore è cambiato tante volte nel corso della vita: fidanzatino, moroso, fidanzato, compagno, avventura, fidanzato…e via così….fino ad arrivare ora al padre dei miei figli.
L’amore è cambiato con me e io con l’amore.
I primi amori sono stati pieni di pathos, sia quelli non ricambiati che quelli vissuti, in entrambi i casi ben innaffiati da lacrime (solo mie, molte mie, alcune loro), non che da grande non ci siano state lacrime.
Ecco, no. L’amore almeno un bricco di lacrime lo porta con sé.
-un aneddoto che mia madre ama raccontare sui mal d’amore sono i lunghissimi chilometri che feci TUTTI piangendo, dalla Borgogna al Salento, in una lontana estate in cui salutai un breve amore francese-
Però da “piccola”, l’amore era un trovarsi per la prima volta nell’altro, o nella diversità con l’altro. Ci si misurava a distanze ravvicinate, per capire.
Io non litigavo praticamente mai, e neanche loro litigavano quasi mai con me, quando le cose non funzionavano era ora di fare i bagagli e salutarsi. Non siamo fatti l’uno per l’altra, addio. (Lacrimissime, comunque).
I litigi per gelosia praticamente non sono mai esistiti nella mia vita amorosa.
L’amore, per me, si costruisce sulla fiducia reciproca, questo nel tempo non è cambiato.
– Solo con un grande fidanzato, da grande, sono stata gelosa. E’ finita, s’è stufato lui. (Lacrimissime) –
Ah! non che nel frattempo non sia stata lasciata per altre, però ecco, se succedeva il problema più significativo non era quello ma altro.
Da mediamente grande invece s’è iniziato a discutere, su tanto, con una melodrammatica serie di cose da rinfacciare, torti e rancori. Una faticaccia che spesso mi chiedevo (o forse se lo chiede la me di ora) dove fosse il bello di tanta sofferenza.
Era un incaponirsi a cambiare – l’altro ovviamente!
Salutati i rancori di quella fase di fidanzati e fidanzatini che non capivano la mia “splendidezza” e si intestardivano a non cambiare, è arrivata la fase del “ti dico prima, e chiaramente, i miei bisogni”. L’idea era buona, dai, ma quello che è successo è che a volte le persone non hanno gli stessi ritmi, e soprattutto a velocità diverse i bisogni non coincidono. Non ci siamo capiti, non ci siamo aspettati. (Lacrimissime)
Dell’amore ho avuto la fortuna sfacciata di imparare innamorandomi un discreto numero di volte, e ogni volta ho guadagnato un pezzettino di chiarezza in me.
- l’altro non deve cambiare (e vale il viceversa). Se si decide di cambiare lo si fa ognuno per sé, per il proprio bene.
- se non hai voglia di “discutere” spiegandoti, a volte litigando, non ne vale la pena
- la gelosia continua ad essere una di quelle cose di cui nella mia vita amorosa preferisco non occuparmi, do fiducia e via
- non accumulare motivi di malcontento che poi diventano rancore
- parla delle tue necessità a cuore aperto
- ascolta con orecchie oneste
- se non ti va bene cambia (anche proprio fidanzato)
- vivi il lutto della fine dell’amore
- dai fiducia al nuovo
- puoi anche stare per conto tuo
Saper “litigare” è diventata un’arte.
L’arte di dirsi le cose e capirsi, non di ferirsi e rinfacciarsi.
Così ogni litigio può essere il mattone per una maggiore e più profonda intesa, anche con sé. Per questo non si può prescindere dal punto 5 e 6
parla delle tue necessità a cuore aperto, ascolta con orecchie oneste
♥Com’è oggi il tuo amore?♥
Se ti va scrivilo qui nei commenti, e se vuoi il 14 febbraio ne parliamo dal vivo al SALOTTINO durante il MAMA’S CAFE’
QUESTO è il link dell’evento
♥ Se poi nel mezzo sono arrivati i figli, dai un’occhiata a quello che ho scritto qualche tempo fa sull‘ AMORE E CAOS
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