Nei mesi di gravidanza ci si concentra e ci si prepara al parto -o almeno negli ultimi mesi- tra canonico corso ospedaliero ed eventuali altri percorsi extra-ospedalieri. (clicca su verde se vuoi saperne di più)
Attraverso le storie di vita, si percorrono le peculiarità della donna e della coppia ed emergono via via le capacità di far fronte al grande impegno del travaglio.
Ci si focalizza su quella grande fatica e poi via, dopo il parto il resto va da se: la grande prova è stata superata, ora vai serenamente verso l’orizzonte del Mulino Bianco.
Ma tu che sei sulla strada del post-parto hai capito che non è così, almeno non sempre. Ci sono giorni e notti interminabili che ti fanno pensare che sia sempre lo stesso lunghissimo giorno che in realtà dura da una settimana.
In gravidanza ti prepari al travaglio e in travaglio ti prepari al post-parto: ce l’hai già fatta* e ce la farai anche adesso. Come? Con le stesse tecniche
- squadra vincente
- risorse personali
- ambiente accogliente
- potere delle pause
Ora voglio porre l’accento sull’ultimo punto: IL POTERE MAGICO DELLE PAUSE.
Senti che incalza il ritmo, ma tra un momento intenso e l’altro c’è una fase di assoluto riposo: la grazia di quegli istanti ti danno la carica per salire sulla cresta dell’onda successiva.
I primi mesi del post-parto possono essere duri, ti richiedono un grande sforzo di adattamento, ti spingono al limite delle tue forze e tu metti in campo tutto quello che hai.
Ci sono gli interminabili giorni/notti che sconquassano ogni equilibrio
MA POI ARRIVA UNA PAUSA
A volte molto evidente, a volte da saper cogliere.
Quella notte si sveglia solo 2 volte invece di 4; ciuccia sempre come prima ma lo fa continuando a dormire; riesci ad addormentare tutti i tuoi figli contemporaneamente o nel giro di un tempo ragionevole; un’anima pia ti tiene un figlio-a e ti permette di riposare/fare una doccia; oggi non piange per ore di seguito…
Qualunque sia quella tregua abituati ad individuarla e ad assaporarla. Lascia che ti rigeneri, che ti carichi di pensieri positivi, che ti faccia recuperare fiato e che ti ricentri.
Forse ti accorgerai che in realtà di tregue ne hai diverse durante il giorno, piccoli momenti di ricarica: dai loro importanza, riempiti della grazia che ti possono dare.
Ricordati di stare in compagnia, la compagnia giusta, quella che ti fa sentire brava e capace, che ti aiuti a trovare la tua strada e non ti indichi la sua. La compagnia, la tua squadra vincente, sarà una di quelle pause di cui nutrirti e rinforzarti.
* (asterisco riferito a “ce l’hai già fatta”) Se tu pensi che tu no, tu non ce l’hai fatta perché non hai partorito così o colì, perché il tuo è stato un cesareo o altro, voglio dirti una cosa: tu hai partorito, ok? Non permettere che venga sminuito il tuo potere: ogni parto è un parto. Se il modo in cui è avvenuto non ti assomiglia, ti genera sofferenza, allora questa sofferenza la puoi affrontare in diversi modi. Puoi ripercorrere la strada che ti ha portato lì, capire se puoi cambiare qualcosa, o se no, capire cosa hai imparato, perché sei passata da lì. Ma magari di questo ne riparliamo meglio, con più attenzione, ok?
Due cose a proposito:
- Vuoi parlare della tua storia del parto? Ci sono, ti ascolto. Prendiamo un appuntamento e la ripercorriamo per capire, fare pace.
Scrivimi sarastellac@yahoo.it - Questa è una pausa che ingrandisce anche la tua squadra vincente: MAMME in CERCHIO. E’ un momento davvero dedicato a te, dove si parla di te e dove si rinforza il tuo senso di competenza e dove fai amicizia con altre future e neo-mamme. Insieme è più semplice e più divertente.
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